Italia schiera una fregata dopo l’attacco con droni alla flottiglia di aiuti a Gaza: protezione e tensioni in Mediterraneo

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Italy deploys frigate after drone 'attack' on Gaza aid flotilla

Credit: france24

L’Italia ha deciso di schierare una fregata militare nel Mediterraneo per proteggere la flottiglia umanitaria diretta a Gaza, dopo una serie di attacchi con droni che hanno colpito circa undici imbarcazioni della missione civile. L’episodio, avvenuto in acque internazionali a sud di Creta, ha sollevato preoccupazioni diplomatiche e richieste di chiarimenti dalle nazioni coinvolte, tra cui Spagna e Italia, che hanno inviato anche altre unità navali per garantire la sicurezza degli attivisti internazionali a bordo.

Attacco droni alla flottiglia umanitaria

Il contesto dell’attacco

La flottiglia conosciuta come Global Sumud Flotilla (GSF), composta da circa 50 imbarcazioni civili e oltre 500 attivisti provenienti da 45 paesi, tra cui personalità come la giovane attivista svedese Greta Thunberg, si stava dirigendo verso Gaza per consegnare aiuti umanitari superando il blocco marittimo israeliano. L’attacco, avvenuto in acque internazionali, circa 30 miglia nautiche a sud di Creta, è stato effettuato tramite droni e ha colpito almeno undici barche con esplosioni, dispositivi stordenti e incendiari, causando danni e timori tra i partecipanti.

Danni e disagi sulla flottiglia

Sono state segnalate almeno 13 esplosioni e attività di disturbo delle comunicazioni, che hanno incluso anche l’interferenza radio e il jamming, ostacolando le operazioni delle imbarcazioni. Alcune imbarcazioni sono risultate danneggiate al punto da essere dichiarate inabitabili, provocando panico tra i 500 civili a bordo. Video rilasciati dagli organizzatori mostrano la tensione e le difficoltà subite.

Risposte ufficiali e misure di protezione

Schieramento italiano e spagnolo

In risposta all’aggressione, l’Italia ha immediatamente disposto l’invio di una fregata militare per scortare la flottiglia e garantire la sicurezza dei cittadini italiani e degli attivisti a bordo. Il Ministero della Difesa italiano, con Guido Crosetto, ha confermato che una seconda unità navale sarà schierata nelle prossime ore per rafforzare la protezione. La Spagna si è unita all’iniziativa, inviando anch’essa una nave da guerra con l’obiettivo di garantire il diritto alla sicurezza e navigazione libera per i partecipanti.

Dichiarazioni italiane

Il Ministro Crosetto ha condannato fermamente gli attacchi, richiamando l’attenzione sugli “ignoti autori” delle azioni e sottolineando la disponibilità italiana a intervenire in caso di emergenze e salvataggi. Allo stesso tempo, ha invitato gli attivisti a valutare attentamente le modalità di consegna degli aiuti, proponendo vie alternative più sicure per evitare il rischio di incidenti nel Mediterraneo.

Posizione spagnola e supporto europeo

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito l’impegno per la tutela del diritto internazionale marittimo e la sicurezza delle persone coinvolte, esprimendo pieno supporto all’iniziativa italiana. Alcuni membri del Parlamento spagnolo hanno chiesto un intervento coordinato a livello dell’Unione Europea per affrontare la questione in modo sistematico e risolvere la situazione di pericolo che grava sulla missione umanitaria.

Prospettive e tensioni nel Mediterraneo

Reazioni degli organizzatori della flottiglia

La Global Sumud Flotilla ha definito l’attacco come un’escalation di intimidazioni da parte di Israele e dei suoi alleati, accusandoli di mettere a rischio la vita degli attivisti e di ostacolare in modo illegittimo la consegna degli aiuti a Gaza. La flottiglia continua a chiedere un intervento immediato del Consiglio di Sicurezza ONU e maggiore protezione dagli attacchi esterni.

Atteggiamento israeliano

Israele non ha rilasciato commenti diretti sugli attacchi con droni, ma ha ribadito di aver offerto agli organizzatori di scaricare gli aiuti umanitari nei porti israeliani, controllando la sicurezza e distribuendo gli aiuti. Israele accusa gli attivisti di essere complici di Hamas, giustificando la presenza del blocco marittimo come misura di sicurezza.

La decisione italiana di schierare navi da guerra a protezione della flottiglia umanitaria italiana e internazionale rappresenta un significativo sviluppo nella crisi che coinvolge Gaza e la regione mediterranea. L’episodio degli attacchi ai droni ha messo in luce le tensioni geopolitiche e umanitarie che persistono nell’area, nonché le difficoltà di garantire corridoi sicuri per l’aiuto civile in contesti di conflitto.

Il coinvolgimento di Stati europei come Italia e Spagna evidenzia la volontà di agire per evitare ulteriori escalation e per tutelare i diritti umani e la sicurezza internazionale in acqua. La comunità internazionale e le Nazioni Unite sono chiamate a monitorare con attenzione la situazione e a intervenire per prevenire nuovi scontri che potrebbero aggravare la crisi umanitaria a Gaza.

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