Florence Convention affronta la tripla crisi planetaria di inquinamento, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità
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Credit: .coe.int
La Florence Convention si rende protagonista di un urgente e cruciale intervento globale per affrontare la tripla crisi planetaria che minaccia gravemente l’equilibrio del nostro pianeta. Questa emergenza, costituita dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità, richiede un’azione coordinata a livello internazionale. I dati allarmanti raccolti da istituti globali e le reazioni di esperti e organismi delle Nazioni Unite confermano la necessità di una risposta integrata e tempestiva.
La crisi triplice che minaccia il pianeta
La tripla crisi planetaria è una combinazione di tre emergenze ambientali strettamente interconnesse. Le emissioni di gas serra hanno raggiunto livelli record, contribuendo a un progressivo aumento delle temperature globali. Nel frattempo, l’inquinamento ambientale, che interessa aria, acqua e suolo, continua a causare circa 7 milioni di morti premature ogni anno, con il 90% della popolazione mondiale che respira aria inquinata oltre le soglie consigliate dall’OMS. La biodiversità è sotto assedio: la distruzione delle foreste avviene al ritmo di 10 milioni di ettari ogni anno, con l’83-90% causato dall’espansione agricola, compromettendo la capacità degli ecosistemi di adattarsi ai cambiamenti in corso.
Statistiche chiave della crisi
- L’aumento delle temperature oceaniche è molto rapido, con zone come l’Atlantico nord-orientale che si riscaldano quasi al doppio della media globale (+0,27°C per decennio).
- Gli eventi climatici estremi potrebbero arrivare a 560 all’anno entro il 2030.
- Entro il 2050 potrebbero essere 1,2 miliardi le persone colpite da spostamenti legati al clima.
- La crisi alimentare è una preoccupazione crescente, con il 62% dei paesi africani e dell’Asia-Pacifico che segnala gravi rischi per la sicurezza alimentare.
Le reazioni della comunità internazionale
La Convenzione di Florence ha ricevuto ampi consensi dai principali attori globali. Karina von Schuckmann di Mercator Ocean International sottolinea il valore dei dati completi per prepararsi alle nuove condizioni oceaniche. Le Nazioni Unite riconoscono il diritto a un ambiente pulito e sano come diritto umano fondamentale, come esplicitato nella risoluzione del 2022 dell’Assemblea Generale ONU.
L’evento COP30 previsto per il 2025 a Belém, in Brasile, sarà una tappa chiave per le politiche climatiche e ambientali, cercando di implementare azioni più incisive e integrate. Report come lo Stockholm+50 evidenziano come questa crisi abbia impatti profondi non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia, la salute pubblica e le società nel loro complesso.
Verso soluzioni integrate e coordinate
Affrontare la tripla crisi planetaria richiede politiche multilivello che uniscano la lotta ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’inquinamento e la protezione della biodiversità. Le iniziative di International Geneva e altre alleanze globali mirano a creare strategie congiunte per evitare duplicazioni e sfruttare sinergie tra differenti ambiti.
L’azione deve coinvolgere tutti i settori: dalla gestione sostenibile delle risorse naturali, allo sviluppo di tecnologie pulite, fino all’adattamento delle comunità più vulnerabili. Solo attraverso una cooperazione globale e una forte volontà politica sarà possibile invertire la rotta e garantire un futuro vivibile per le prossime generazioni.
